Inghilterra, ep. 5 - Acqua e pietre

Cattedrale di Salisbury, il chiostro

Salisbury
Arriviamo sotto la pioggia e sotto la pioggia visitiamo la città. Il clima inglese cambia nel giro di mezz'ora e, come già scritto, mi provoca violenti attacchi di sonno. Sono anche fortunata: alle nostre latitudini, dove le variazioni metereologiche avvengono generalmente con calma, oltre alla letargia mi piombano addosso pessimismo e fastidio cosmici, ore prima che il cielo si annuvoli.
Seppur inzuppata, Salisbury ci appare graziosa: qualche antica casa stortignaccola, uno scorcio suggestivo vicino a una piccola diga, un canale in cui nuotano dei cigni e soprattutto un'altissima cattedrale gotica.


La fonte battesimale, foto dal blog Our Family Adventures

All'interno di questa, c'è un chiostro silenzioso e una fonte battesimale che è una vera opera d'arte moderna, studiata in modo tale che l'acqua che zampilla al suo interno non si increspi in superficie, ma faccia l'effetto di uno specchio. Solo avvicinandosi e ascoltandone il suono, si capisce di non avere davanti una lastra di vetro nero e lucido.


Per strada non c'è quasi nessuno, sarà il tempo, sarà l'ora; è ancora presto, ma decidiamo di concludere la nostra passeggiata cenando in un pub, dove siamo forse gli unici avventori estranei. Gli altri siedono attorno al bancone, chiacchierano e scherzano familiarmente tra loro. Magari si tratta di un gruppo di colleghi che bevono una birra prima di tornare a casa, o forse sono tutti vecchi amici, cameriere comprese. L'accogliente tranquillità che troviamo nei pub inglesi, anche in quelli più affollati, cozza con il frastuono dei sedicenti pub irlandesi, diffusi da tempo anche a Roma.

Questa è la nostra unica tappa non letteraria: dopo Tolkien a Loughborough e Oxford, Shakespeare a Stratford-on-Avon e la Austen a Bath, siamo qui per omaggiare delle pietre.


Stonehenge
«È tardi! È tardi!». Come il Bianconiglio, sono eccitata ai limiti dell'isteria, lungo la strada per la Piana di Salisbury. La gentilissima signora del bed & breakfast ci ha avvertiti: bisogna arrivare proprio all'apertura del sito archeologico, prima che arrivino i pullman turistici.
L'improvvisa apparizione dei megaliti all'orizzonte mi fa saltellare ancora di più sul sedile della macchina. Stonehenge, come Venezia, è uno di quei luoghi così famosi da sembrare scontati, pur nella loro bellezza, ma che invece dal vivo emozionano davvero.


Nella pianura, delimitata all'orizzonte da grandi tumuli funerari, le gigantesche pietre attirano inevitabilmente l'attenzione. Nelle loro cavità nidificano i corvi, mentre ai visitatori umani è proibito avvicinarsi. Solo alcune associazioni riconosciute, in occasioni particolari e con uno speciale permesso, possono entrare nel cerchio di pietre.
Si gira attorno al sito percorrendo un sentiero prestabilito, in un innaturale senso antiorario, e l'aspetto del cerchio di pietre cambia passo dopo passo. Le Pietre della Stazione, l'arco del solstizio, la Pietra del Sacrificio e, sull'antica via verso il fiume (ovviamente un altro Avon), la Pietra del Tallone.

È impressionante pensare allo sforzo titanico di tante persone che, all'alba dei tempi, hanno trasportato per centinaia di chilometri queste pietre immense, dal Galles fino a qui. Ed è anche bello immaginare che siano state invece fatte volare dall'Irlanda da un incantesimo di Merlino.
Non posso esimermi dal mandare un messaggio a Rosanna, che mi chiede di portarle un sassolino per ricordo; sorpresa, nell'erbosa Piana di Salisbury gli unici sassi autentici sono quelli che troneggiano davanti a noi, come minimo poco portabili. Potrà accontentarsi la nostra amica sciamana di un sassolino della ghiaia del parcheggio, eroicamente procurato da Lorenzo?

L'arco centrale, allineato col sole al soltizio d'estate.
Davanti, la Pietra del Sacrificio.

Ricomincia a piovere, e d'improvviso un'enorme e rumorosa folla multilingue sciama dal sottopassaggio che collega il parcheggio al sito archeologico: sono arrivati i pullman turistici, tanti e pieni. La signora del bed & breakfast non scherzava: è impossibile ora ammirare i megaliti come si deve, in pace reverenziale.
Ci allontaniamo da Stonehenge, dalla piana, da Salisbury e dalla sua contea. Il viaggio si avvicina al tramonto ma, percorrendo idealmente un percorso arturiano, c'è ancora una città medievale che ci aspetta. E, letterariamente parlando, un famoso cottage nel cuore dello Hampshire.

La Pietra del Tallone

8 commenti:

  1. Bello! Brava signora del bed and breakfast! :D

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  2. Wow anche Signora del B&B? Acquisisci poteri sempre più! E come sempre: è bello leggerti *.*
    un bacio e buonanotte...

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  3. Ciao Simo! Che bello, anch'io scopro ora il tuo blog! Diventerò una lettrice affezionata! :)

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