Comfreak per Pixabay |
Oggi fa molto freddo, tanto che star qui a scrivere di inverno, neve e ghiaccio mi fa sentire fin troppo in tema, più infreddolita. Meglio prenderla come un'immersione nell'atmosfera del post! Dopo le suggestioni fantasy per l'Autunno Soft Chiaro, Soft Profondo, Assoluto e Profondo, e dopo quelle per l'Inverno Profondo Soft e Profondo, eccoci al culmine ideale della stagione fredda: l'Inverno Assoluto. È il periodo del gelo, le notti sono ancora lunghe - anche se il pomeriggio fa buio un po' più tardi - e di giorno, quando il tempo è sereno, il cielo è particolarmente terso. Il paesaggio luccica di brina, se non proprio di neve, e appare tanto algido e inospitale, quanto limpido e irreale; il cosiddetto Winter Wonderland.
In effetti, si tratta di un insieme di colori che potrebbe evocare le sfumature del castello di ghiaccio della Regina delle Nevi. È fiabesco ma non accogliente, né rassicurante (le fiabe, nelle loro versioni originali, non lo sono affatto). L'Inverno Assoluto - o "IA", o True Winter - nel sistema 4x4 si chiama Tinted Winter, ovvero "inverno attenuato", perché è la variante invernale leggermente schiarita da un tocco di bianco, come un paesaggio coperto di brina. Nel sistema a 12 stagioni, corrisponde all'Inverno Freddo, o Cool Winter.
I colori più rappresentativi di questa palette, oltre al classico nero invernale, sono: il bianco puro, il rosso magenta e rubino, il verde smeraldo, il blu intenso e i colori icy, cioè toni di rosa, lilla, azzurro o verde chiarissimi, quasi bianchi. Ghiacciati appunto.
Tavolozza del tutto fredda, quindi; infatti, la caratteristica delle sottostagioni Assolute è la temperatura senza mezze misure. Come per l'Inverno Profondo, anche qui il livello di croma, ovvero di saturazione, è alto; i colori cristallini sono pungenti, non delicati. Non sono petali di fiori, bensì fiocchi di neve, lievi e brucianti. La profondità e il contrasto dell'Inverno Assoluto sono piuttosto alti ma meno drammatici di quelli dell'Inverno Profondo. Ciò significa che le persone che si armonizzano con le sfumature dell'Inverno Assoluto sono valorizzate da accostamenti decisi (bianco e blu, nero e turchese, blu scuro e rosso...), oppure da un abbigliamento monocromatico con dettagli a contrasto, ad esempio maglione e pantaloni neri con sciarpa magenta.
Winterfell, di Ted Nasmith |
Inverno, ghiaccio, tempo da lupi... Non si può non associare questa palette alla Casata degli Stark, che ha per simbolo un meta-lupo (cioè un lupo particolarmente grande e possente) grigio in campo bianco e un motto poco rassicurante: "l'inverno sta arrivando". Torniamo nel mondo creato da George R. R. Martin con le sue Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, meglio note come Il Trono di Spade. Gli Stark sono una famiglia numerosa, spesso paragonata a un branco, e quasi tutti i suoi membri - Eddard "Ned" e sua moglie Catelyn, Robb e soprattutto Jon, Sansa, Arya e Bran - sono tra i personaggi principali della saga, quelli di cui si legge il punto di vista. Solo Rickon, il più piccolo, è marginale.
Una particolarità dei figli di Casa Stark è il loro legame con i meta-lupi. All'inizio della storia, Ned ne trova una cucciolata orfana e, convinto da Jon, affida un piccolo meta-lupo a ognuno dei suoi figli. Crescendo, ogni animale dimostra un carattere simile a quello del padrone o della padrona. Siamo in un fantasy, certo. Eppure, nonostante le apparenze, il mondo del Ghiaccio e del Fuoco è più realistico che fantastico, perciò neanche in questo contesto è usuale che delle persone si accompagnino ad animali, per di più mitologici. Questo accade solo ai ragazzi Stark e a Daenerys Targaryen, con i suoi tre draghi.
Stark Children, di Aireens Color |
Gli Stark sono i Lord protettori del Nord, la regione più vasta e fredda dei Sette Regni. È delimitata dalla gigantesca Barriera di ghiaccio, che divide il regno dalle terre artiche in cui vive il popolo libero dei Bruti e da cui arrivano voci sinistre sul ritorno dei minacciosi Estranei. Stark è forse la casata più antica del Continente Occidentale, discende dai Primi Uomini e conserva il culto degli Antichi Dèi. Ogni membro della famiglia, naturalmente, ha la sua vicenda, i suoi dubbi e la sua evoluzione ma, in generale, il filo rosso che lo lega agli altri è l'etica.
Per scrivere le sue storie, George R. R. Martin si è ispirato alle intricate vicende della Guerra delle Due Rose, prendendo come spunto iniziale due grandi casate contrapposte per ragioni di potere. Al posto di York e Lancaster - la rosa bianca e la rosa rossa - ha creato Stark a Lannister, non a caso contraddistinti rispettivamente dal bianco e dal rosso. E se per il modello storico sarebbe difficile e anche miope parlare di buoni e cattivi, nella creazione letteraria questa differenza si nota di più: gli Stark sono indubbiamente giusti e leali, laddove i Lannister sono senza scrupoli.
Eppure, gli esiti della vicenda non sono quelli che ci si aspetterebbe da un racconto qualsiasi. Il carattere fiero e integerrimo di Ned Stark è di esempio alla sua discendenza, o meglio di monito, perché in un mondo complesso, contraddittorio e realisticamente poco pulito come quello delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, la specchiata onestà diventa un punto debole. Così, per gran parte della storia, gli Stark sembrano soccombere come vittime sacrificali. E se nei libri la sorte di gran parte di loro è ancora da scoprire, nella serie tv i personaggi di Jon, Bran e soprattutto di Sansa e Arya hanno preso strade di grande importanza e ispirazione (e, nel caso di Sansa, chi lo avrebbe mai detto?).
Perché l'Inverno Assoluto mi ha fatto pensare agli Stark? Per il loro motto, certo... ma, a ben guardare, c'erano quattro varianti invernali tra cui scegliere. Per il loro stendardo bianco con il lupo grigio? Forse, però anche le altre sottostagioni hanno il bianco e il grigio in tavolozza. In realtà, è stato il loro carattere inflessibile e cristallino a ricordarmi la tavolozza fredda e limpida dell'Inverno Assoluto. Fiabesca come le antiche leggende, dura e tagliente come il ghiaccio. Incisiva, come una frase attribuita agli Stark:
La storia di questa casata trasuda sofferenza e onore, parla di forza interiore difesa, conquistata o ritrovata. Ammetto di avere un debole per loro, mi hanno conquistata fin dalla prima scena. Un po' perché sono figure romantiche, nel senso vero e doloroso del termine, un po' perché sono legate a un immaginario invernale di neve, lupi, profezie e alberi sacri che mi affascina in modo incredibile. Certo, con gli Stark si ride poco, sono tanto rispettabili quanto pesanti. Ma, come si dice, nessuno è perfetto!
Lyanna Stark, di Chetlanin |
Perché l'Inverno Assoluto mi ha fatto pensare agli Stark? Per il loro motto, certo... ma, a ben guardare, c'erano quattro varianti invernali tra cui scegliere. Per il loro stendardo bianco con il lupo grigio? Forse, però anche le altre sottostagioni hanno il bianco e il grigio in tavolozza. In realtà, è stato il loro carattere inflessibile e cristallino a ricordarmi la tavolozza fredda e limpida dell'Inverno Assoluto. Fiabesca come le antiche leggende, dura e tagliente come il ghiaccio. Incisiva, come una frase attribuita agli Stark:
Il Nord ricorda.
La storia di questa casata trasuda sofferenza e onore, parla di forza interiore difesa, conquistata o ritrovata. Ammetto di avere un debole per loro, mi hanno conquistata fin dalla prima scena. Un po' perché sono figure romantiche, nel senso vero e doloroso del termine, un po' perché sono legate a un immaginario invernale di neve, lupi, profezie e alberi sacri che mi affascina in modo incredibile. Certo, con gli Stark si ride poco, sono tanto rispettabili quanto pesanti. Ma, come si dice, nessuno è perfetto!
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