Armocromia nerd - L'Autunno Soft Profondo e le Caverne Scintillanti dei Nani

Foto scattata da me medesima ("di peSSona peSSonalmente") a Frasassi
Ottobre sta finendo, stiamo entrando nel cuore dell'autunno. Per strada, è sempre più facile sorprendersi davanti all'acceso giallo oro che colora la cima degli alberi e copre il suolo con splendidi tappeti di foglie cadute. Al mercato, spiccano i colori succosi delle zucche e quelli degli ultimi frutti di bosco, delle pere e dell'uva, dei fichi e dei fichi d'India, dei meloni e delle melagrane. A questo mese così speciale sono dedicate due tavolozze armocromatiche diverse. La prima, che segue naturalmente l'Autunno Soft Chiaro visto il mese scorso, è l'Autunno Soft Profondo; la seconda la vedremo tra qualche giorno.
Rispetto al sottogruppo Chiaro con cui confina, l'"ASP" è più scuro e materico. In inglese si chiama Toned Autumn, ovvero "Autunno attenuato" ed è la variante della tavolozza autunnale velata - e leggermente raffreddata - da un tocco di grigio. I colori restano caldi e pieni, ma sono meno fiammeggianti di quelli che in genere associamo a questa stagione. Può sembrare paradossale eppure, in questa palette, possiamo ancora percepire un'eco delle sfumature dell'Estate e allo stesso tempo avere un minimo assaggio di quelle dell'Inverno. Il grigio, del resto, evoca un immaginario nebbioso.

Le tonalità migliori per chi si intona a questa tavolozza sono quelle della terra umida, della terracotta e del rosa scuro e caldo, il beige dorato delle foglie secche, il verde delle olive e del sottobosco, il borgogna e il vinaccia ma anche l'ottanio, il blu ceruleo e il grigio tortora.
La parola chiave è "morbidezza", per un mix cromatico insieme intenso e discreto, vellutato e molto raffinato. Come per l'Autunno Soft Chiaro, anche qui siamo in presenza di un livello di contrasto medio/basso, che nella pratica significa essere in armonia con accostamenti di colore della stessa intensità, oppure tono su tono. Anche qui abbiamo una palette dalla temperatura neutro-calda (nulla di freddo, ma neanche di troppo caldo) e infine il croma, cioè la saturazione, è medio/bassa, perché si tratta di sfumature ricche ma smorzate dal grigio.
Le Caverne Scintillanti, di Paul Lasaine
Devo ammettere che questa è una delle tavolozze armocromatiche che mi affascinano di più. I suoi colori mi fanno pensare alle tante varietà delle gemme, ai cristalli grezzi appena estratti dalla terra: quarzi, occhi di tigre, malachiti, granati, diaspri, agate... Nuance piene e accese, ma sporcate da uno strato di polvere o terriccio. Per questo, ho voluto associare l'Autunno Soft Profondo ai regni dei Nani e ai loro tesori.

Restiamo quindi nel mondo creato da J. R. R. Tolkien ma dalle praterie del mese scorso scendiamo sotto terra, tra le meraviglie che il sottosuolo nasconde e che i Nani più di tutti sanno apprezzare, trovare e lavorare. Le figure dei Nani come cercatori e artefici di tesori si perdono nei secoli: dalle leggende norrene dei Nibelunghi fino ai nani delle fiabe, queste creature possono essere raccontate come benevole (come i sette nani che accolgono Biancaneve) o malvagie (come il nano della fiaba Biancaneve e Rosarossa) ma sono comunque associate ai metalli e alle pietre preziose.
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Rielaborati da Tolkien, i Nani figurano tra i popoli più antichi della Terra di Mezzo, modellati da Aulë il Fabbro, la potenza divina legata alla terra, alle rocce, al metallo e alla sapienza creatrice delle arti. Popolo instancabile, ruvido e fiero, i Nani guidati da Thorin Scudodiquercia accompagnano Bilbo ne Lo Hobbit (o meglio, è Bilbo a unirsi a loro) verso la riconquista del loro antico Regno Sotto la Montagna Solitaria, Erebor, traboccante di tesori e occupata dal drago Smaug.

Il numero dei Nani nel Signore degli Anelli è decisamente inferiore, ma Gimli li rappresenta tutti, prendendo parte alla lunga avventura della Compagnia, combattendo ogni battaglia verso la distruzione dell'Anello e del potere di Sauron. Proprio Gimli mi ha ispirato questa associazione cromatica, in un episodio marginale ma suggestivo, presente nel libro e purtroppo non nell'adattamento cinematografico. Dopo aver combattuto al fianco dei Rohirrim al Fosso di Helm, Gimli esplora le grotte del luogo, chiamate Aglarond o Caverne Scintillanti e ne rimane affascinato. Tanto che, una volta tornata la pace nella Terra di Mezzo, vi si trasferisce con parte del suo popolo, diventando Signore delle Caverne di Aglarond (questo accade dopo le vicende narrate nel libro, perciò consideralo uno spoiler, se non l'hai letto!).
Le Caverne Scintillanti di Aglarond, di Ted Nasmith
Le descrive così all'amico elfo Legolas:

Pensi forse che siano belle le stanze dove dimora il tuo Re [...]? Ma non sono che tuguri in confronto alle caverne che ho visto qui: saloni interminabili pieni dell’eterna musica dell’acqua che gocciola in stagni splendidi come Kheled-zâram al lume delle stelle.
E, Legolas, quando le fiaccole sono accese e gli Uomini camminano sui pavimenti sabbiosi sotto cupole echeggianti, ah! Legolas, allora gemme e cristalli e filoni di minerali preziosi scintillano sulle pareti lucide; e la luce risplende attraverso marmi ondulati simili a conchiglie, luminosi come le vive mani di Dama Galadriel. Vi sono colonne di bianco, di zafferano e di rosa-alba, Legolas, plasmate e modellate in forma di sogno; sorgono da pavimenti di mille colori per avvinghiarsi agli scintillanti soffitti: ali, corde, tende fini e trasparenti come nuvole ghiacciate; lance, bandiere, pinnacoli di palazzi pensili! Laghi tranquilli riflettono la loro immagine; un mondo sfavillante si affaccia dagli scuri stagni coperti di limpido vetro; città [...] si stendono con viali e cortili circondati da colonnati, sino alle oscure nicchie ove non penetra la luce. D'un tratto,
clic!, cade una goccia d'argento, e i cerchi increspati sul vetro fanno curvare e tremare ogni torre come alghe e coralli in una grotta del mare. Poi giunge la sera: le visioni sbiadiscono e scompaiono scintillando; le fiaccole passano in un'altra stanza, in un altro sogno.

Che meraviglia. Caro Gimli, dopo essere stata nelle Grotte di Frasassi posso capirti ancora di più! E a te che leggi, spero che questa associazione ti sia piaciuta e ti abbia fatto volare con la fantasia, non solo in regni fantastici ma tra le meraviglie tangibili del nostro pianeta, e le infinite gradazioni di colore che si racchiudono anche nelle più piccole gemme.
I Cancelli di Moria, di John Howe (dett.)

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