Premessa 1
L'estate scorsa sono stata invitata a partecipare a "La magnifica Jane", una rassegna su Jane Austen organizzata dalla rivista Leggendaria alla Casa Internazionale delle Donne, qui a Roma. La mia tesi in sceneggiatura Northanger Comics - ne avevo pubblicato l'introduzione anche qui sul blog, in tre brevi puntate - ha suscitato il gentile interesse di Anna Maria Crispino, direttrice della rivista; quindi, con sorpresa e panico da palcoscenico, mi sono trovata a parlare in pubblico durante la sera intitolata "Invito al ballo".
Premessa 2
Oggi è San Valentino, giornata che i più sembrano dedicare al cinismo. Altri, invece, si lasciano andare a riflessioni sull'amore in generale, da quello universale "che move il sole e l'altre stelle" per dirla come Dante, a quello per se stessi che Carrie Bradshaw, nell'ultima puntata di Sex and the City (notare la discesa libera del livello delle citazioni), descrive come "la relazione più importante, difficile ed emozionante".
Tornando alla magnifica "zia Jane", spesso viene descritta come autrice romantica, ma chi ha letto i suoi libri sa che - lieto fine a parte - non lo è affatto. Tuttavia, è indubbio che racconti storie d'amore e quindi quale giorno migliore per pubblicare qui le mie riflessioni di quella sera? Per iscritto non balbetto nemmeno!
Becoming Jane, 2007 |
Il tema era il ballo, quell'episodio così significativo nella percorso di un'eroina. Cenerentola insegna! All’epoca di Jane Austen e almeno fino a tutto l’Ottocento, era un avvenimento. Non solo perché ci si divertiva, ma soprattutto perché costituiva l’occasione di conoscere gente nuova, stringere amicizie, avvicinare – secondo rigide regole - un potenziale partner con cui avere un minimo contatto fisico e parlare a tu per tu. Era il momento ideale per mettersi in mostra, corteggiare e farsi corteggiare, preparando il terreno al matrimonio, ovvero la salvezza per le donne del ceto medio e alto, che non potevano lavorare e molto raramente ricevevano un’eredità sufficiente.
È giusto riconoscere che Jane Austen, scegliendo di non sposarsi e volendo vivere della propria scrittura, ha potuto portare avanti questa decisione coraggiosa con il sostegno di suo padre prima e dei suoi fratelli poi, che hanno provveduto a una casa per lei, la madre e la sorella, e che hanno trattato con gli editori al suo posto, perché a lei non era consentito. Dato che nei suoi romanzi scriveva del proprio ambiente e della vita che conosceva - e poi amava molto danzare - ecco che i suoi balli sono un momento in cui accade qualcosa d’importante. Ma, col suo solito spirito tagliente, raramente li descrive come il trionfo del romanticismo... anzi!
Orgoglio e Pregiudizio, 1995 |
Orgoglio e Pregiudizio è il capolavoro della Austen e uno dei romanzi più amati al mondo. Be', non c’è un solo ballo che Elizabeth e Darcy possano godersi, nemmeno uno. La prima volta che s’incontrano, proprio a un ballo, Lizzie si sente definire “tollerabile” da Darcy. Pessimo inizio. Al ballo successivo, lui ha già iniziato ad ammirare questa ragazza così brillante, per cui, spinto da un altro gentiluomo, la invita a danzare ma lei rifiuta (se l'è meritato, eh).
Al gran ballo a Netherfield, Elizabeth pregusta una serata memorabile: spera di ballare con Wickham e invece... Prima le tocca sopportare due giri di danza con l’insopportabile Mr. Collins; poi Darcy, sempre più preso da lei, la invita di nuovo, ma per la sua natura taciturna è un partner poco divertente. E comunque lei ancora lo detesta quindi, più che un ricevimento, per la povera Lizzie è una tortura. L’evoluzione della vicenda e dell’amore tra i due protagonisti ci sarà, sarà una storia bellissima, ma non accadrà a un ballo.
Ragione e Sentimento, 1995 |
In Ragione e Sentimento, è in occasione di due balli – accorpati in uno solo, nell’adattamento cinematografico scritto da Emma Thompson – che i nodi su Willoughby vengono al pettine. Anche qui abbiamo un’eroina, Marianne, ancora più romantica di Elizabeth, che sogna ardentemente il momento di danzare con il suo innamorato... E invece si trova sola, ingannata e abbandonata. Un disastro.
Nella prossima puntata, vedremo cosa accade negli altri romanzi di Jane Austen, alla ricerca del ballo perfetto. Lo troveremo?
Intanto, buon San Valentino a tutti!
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