Se nella vita quotidiana preferisco l'ironia, nei disegni il mio lato romantico e malinconico esce allo scoperto.
Poi mi è stato detto che i saggi avrebbero trattato Lo Hobbit anche in rapporto alle fiabe e ai racconti tradizionali. Hobbit, fiabe, racconti...
Lo hobbit, figura originale tolkieniana, è circondato da personaggi presenti tanto nell'omonimo libro, quanto nelle fiabe tradizionali: il nano, il mago, il drago, il lupo... E, naturalmente, legge loro un racconto.
Sul tavolo, in ordine fin troppo sparso, si affastellano fogli, matite, gomme, temperino, libri di e su Tolkien. Fin da subito, la mia attenzione è catturata dal drago; sarà che a un tipo così bisogna dare importanza. Ogni volta che mi trovo a disegnarne uno, mi ritrovo a fissare gli occhioni di un animale sinuoso e un po' imbronciato.
Le proporzioni vengono corrette, il bozzetto pulito e lo hobbit, su suggerimento di Lorenzo, dondola giocosamente i piedi. Sul tavolo si aggiungono pennelli, carta assorbente, vaso d'acqua e acquerelli.
Fin dalla misurazione dell'area da dipingere,
combatto con il panico. Perché io adoro disegnare, fin da quando ho
imparato ad afferrare gli oggetti (con gioia dei miei genitori che
potevano ammirare le mie opere anche sui loro libri, muri e pavimenti).
Disegnare era così ovvio che ho dovuto pensarci su, prima
di considerarlo un'attività professionale e non solo spontanea. Ma
poi...
È successo che dopo il diploma in illustrazione ho iniziato
l'università e, nel frattempo, anche a lavorare. E il lavoro prima di
tutto: lavoro, studio, disegno. Anzi, lavoro, disegno, studio.Però il lavoro da autrice precaria non paga un granché, quindi: lavoro, secondo lavoro, disegno e studio (poco di entrambi).
Poi ci sono malanni, dispiaceri, problemi... quindi: lavoro, secondo lavoro, famiglia, studio (le tasse da fuori corso iniziano a farsi pesanti) e... sempre meno disegno. Poco tempo e pochi riscontri, dai pochi concorsi a cui ancora tentavo di partecipare.
Via via, quando mi capitava di mettermi davanti al foglio bianco, già di per sé fonte d'ansia, il desiderio di fare qualcosa di bello si univa alla consapevolezza di avere la mano sempre meno allenata. E dopo una dozzina d'anni, mi sono ritrovata a temere il momento in cui potevo (o dovevo) finalmente disegnare.
Gli strati di colore si susseguono, tra ansia, fame nervosa,
fiato mozzo e qualche lacrima. E mi chiedo perché sono
arrivata a questo punto, perché una delle mie prime passioni sia
diventata una sfida spaventosa. Le ho anteposto per anni le persone a
cui tengo (di questo non mi pento), le aspettative altrui e "le cose
serie", perché una persona adulta sa distinguere i doveri dai piaceri. E
fossi almeno diventata un minimo benestante! Forse ora dovrei tornare sui miei passi, che magari non mi porteranno un granché, ma che almeno sono davvero miei.
Tra mille dubbi, il disegno è finito. Anzi, i disegni: ho fatto anche l'altro, quello d'ispirazione chapliniana. Mentre lo portavo avanti, la macchina fotografica ha deciso di smettere di collaborare, così posso mostrare solo il risultato finito.
Spero che all'editore piacciano.
Sono stupendi entrambi Simo...
RispondiEliminaLo Hobbit che cammina lungo la via è molto romantico ed evocativo, in effetti, e fa subito pensare al Canto della Strada:
"La Via prosegue senza fine
Lungi dall'uscio dal quale parte.
Ora la Via è fuggita avanti,
Devo inseguirla ad ogni costo
Rincorrendola con piedi alati
Sin all'incrocio con una più larga
Dove si uniscono piste e sentieri.
E poi dove andrò? Nessuno lo sa. [...]"
Chissà quale sceglierà l'Editore?!
Comunque vada, sarà un successo! XD
(come diceva Chiambretti)
un bacio
Io credo che il secondo funzioni meglio come copertina. E' semplice ed incisivo.
RispondiEliminaLa prima immagine invece, rimane più confusa al primo sguardo, e si sa che la copertina deve attirare anche da lontano. Brava! ;)
*La Via prosegue senza fine
RispondiEliminaLungi dall'uscio dal quale parte.*
Sei brava Simona, ma tanto. Belli e ancora belli. Brava e ancora brava.
La tua bravura mi commuove.
HIrillilà, ma che te lo dico a fare. Sei proprio brava e il disegnino dello Hobbit stile Chaplin m'ha subito colpito.
RispondiEliminaUn bacino
La Via prosegue senza fine
lungi dall'uscio dal quale parte....
Grazie mille, amiche. :*
RispondiEliminaGaia, anche a me come copertina sembrava più appropriata la prima idea, ma... è successo altre volte che sia stata scelta la mia seconda opzione, relegando quella che ritenevo la copertina in quarta. Vedremo. :)
Tra l'altro ho consegnato davvero con gran ritardo, sarebbe anche leggittimo che mi rispondessero: "Ritenta, sarai più fortunata". :P
Anche io preferisco l'immediatezza del secondo, come copertina.
RispondiEliminaTi capisco. Il dolore, la fatica. Lo sforzo di fare ciò che dovrebbe venirti più facile perchè è ciò che ami. :(
Un abbraccio!
Lo so che mi capisci... Ricordo lo scambio di messaggi con te, e infatti e anche per questo che ammiro tanto ciò che fai: non solo per il - notevole - risultato, ma per ciò che c'è dietro!
EliminaIo li trovo entrambi starordinariamente evocativi, specie il secondo, mentre il primo è un piccolo gioiello di composizione.
RispondiEliminaMolto, molto adatti ad una copertina.
PS ti prego, togli il captcha.
Non sapevo di averlo, il bastardo! Lo tolgo subito.
EliminaE grazie di tutto, Luke. ;)
Io devo dire che resto incantato dalle tue illustrazioni,voto, non richiesto, per la prima perchè questo drago ti è venuto proprio bellino bellino e, come Cyberluke fa notare, è un piccolo gioiello di composizione :)
RispondiEliminaMa anche quella dell'hobbit solitario ha naturalmente il suo fascino malinconico, ma considerando il tema del libro credo sia più indicata la prima, che colpisce quanto l'altra.
Ma ad incantarmi è anche il tuo scrivere, il tuo modo raccontare mi affascina sempre...OK sono un fan :)
Troppo buono, o divino! :*
EliminaI miei draghi sono cucciolosi.
e tu guarda cosa mi stavo perdendo ... *_*
RispondiEliminahai fatto bene. TuTTo intendo. Blog, disegno, mente...tutto
:*(un bacino che ti ispiri!)
Grazie, Chiaretta! :*
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