Armocromia nerd - La Primavera Chiara e la Contea degli Hobbit

Peggychoucair per Pixabay
Siamo nel cuore pulsante della primavera ma i primi caldi preannunciano l'arrivo dell'estate. È uno dei periodi dell'anno in cui è più piacevole stare all'aperto, perché la temperatura è ancora sostenibile e la luce e il vento sono tipici di questa stagione. I colori, già luminosi, si fanno più chiari, rilucenti. Abbiamo attraversato i mesi intensi dell'Autunno Soft Chiaro, Soft Profondo, Assoluto e Profondo, quelli freddi dell'Inverno Profondo Soft, Profondo, Assoluto e Brillante, siamo entrati nella Primavera Brillante, poi Assoluta e oggi arriviamo alla Primavera Chiara.
In inglese si chiama Tinted o, più spesso, Light Spring ed è la variante della tavolozza primaverile schiarita - e leggermente raffreddata - da un tocco di bianco. I colori restano solari e allegri, ma sono meno caldi rispetto a quelli della Primavera Assoluta e più leggeri rispetto a quelli della Primavera Brillante. Come scritto sopra, siamo ancora in Primavera, però iniziamo a intravedere le sfumature dell'Estate e, accanto alle tonalità sgargianti dei fiori, matura il rosso delle fragole, che preannuncia quell'arcobaleno vitaminico che sarà la frutta estiva.

A proposito di frutta, tra le tonalità migliori per chi si intona a questa tavolozza ci sono proprio il verde mela, l'arancio chiaro delle albicocche, il color pesca ma anche il giallo pastello e crema, il corallo, il rosso papavero, il rosa salmone, le sfumature dell'acqua.
La parola chiave è "luminosità", per un mix cromatico gioioso, in equilibrio tra dolcezza e vivacità. Il livello di contrasto di questa tavolozza è medio/basso, che nella pratica significa essere in armonia con accostamenti di colore della stessa intensità, oppure tono su tono, ad esempio Tiffany e ottanio, albicocca e nocciola, rosa corallo e rosso vermiglio. La temperatura è neutro-calda, la profondità, ovvero la scurezza, è ovviamente bassa e il croma, cioè la saturazione, è medio/alto, perché si tratta di sfumature accese, anche se schiarite.
La Contea (dett.), di Roger Garland
I colori della Primavera Chiara evocano prati in fiore, giornate di sole e vento, picnic e pisolini all'ombra degli alberi. Un paradiso terrestre, insomma. E quale terra è più paradisiaca, rilassata e gioiosa della Contea? Torniamo nella Terra di Mezzo creata da J. R. R. Tolkien; dopo aver incontrato prodi guerrieri e abili Nani, stavolta ci immergiamo nel mondo gaudente degli Hobbit. Sono loro i protagonisti, sia del Signore degli Anelli, sia - come dice il titolo - de Lo Hobbit. Di più, si può dire che siano la penna e l'inchiostro con cui questa saga è stata scritta. Si dice che un giorno il professor Tolkien, correggendo i compiti dei suoi studenti, scarabocchiò sovrappensiero:

In un buco nel terreno viveva uno Hobbit

Da filologo, si chiese cosa potesse mai essere uno hobbit e la sua fervida fantasia fece il resto. Nacquero le avventure dello hobbit Bilbo Baggins, all'inizio destinate ai figli di Tolkien e poi giunte all'editore che le diede alle stampe. Il successo fu tale che ne venne chiesto un seguito; Tolkien, per così dire, si lasciò un po' andare e, attingendo a una quantità infinita di appunti presi fin da giovane su storie di Elfi e di Uomini, creò Il Signore degli Anelli. Tutto a partire da una strana parola, "hobbit", scritta distrattamente!
Gandalf torna Hobbiton, di John Howe
A vederli, gli Hobbit non corrispondono ai prototipi degli avventurieri, men che meno degli eroi. Sono un popolo tranquillo e riservato, dedito all'agricoltura, all'artigianato e, soprattutto, ai piaceri della vita: cibo (fanno in media sei pasti al giorno), canzoni, feste, una buona pipa in compagnia. Eppure, sono proprio degli Hobbit ad accompagnarci nei libri più famosi di Tolkien: Bilbo Baggins che, sorprendendo anche sé stesso, decide di unirsi a Gandalf e ai tredici Nani, per accompagnarli nella riconquista della Montagna Solitaria; il suo erede Frodo, destinato a diventare il Portatore dell'Anello, per distruggere il gioiello nel vulcano in cui fu forgiato da un potere malefico. Con Frodo, i suoi cugini Merry e Pipino e soprattutto Sam Gamgee, da molti considerato il vero eroe del Signore degli Anelli.

Se Bilbo e Frodo, Merry e Pipino, sono degli hobbit un po' sui generis (troppo studiosi, troppo aperti al mondo esterno e troppo avventurosi, per la gente semplice della Contea), Sam è uno hobbit medio: giardiniere operoso, senza grilli per la testa, dotato di un solido buon senso e di una grande capacità di amare. È scontato pensare all'affetto che prova per Frodo; basta anche ricordare le sue premure e preoccupazioni per il vecchio pony Bill. La sua lealtà gli fa condividere con Frodo ogni difficoltà e, malgrado i momenti di sconforto, Sam attinge al proprio senso del dovere per andare avanti, facendo tutto il necessario e anche di più, alimentando senza quasi accorgersene la propria e l'altrui speranza. Sam non ha la cultura di Frodo, la riflessività di Merry o l'impulsività di Pipino; forse anche per questo ha una maggiore capacità di meravigliarsi, e chi legge con lui.
La festa del centoundicesimo compleanno di Bilbo, di Joe Gilronan
Malgrado le incredibili avventure vissute dagli hobbit, malgrado la profonda crescita e l'arricchimento interiore che ciascuno di loro vivrà, tutti conservano nel cuore il ricordo dell'amata Contea, delle case dai tetti d'erba e dalle porte e finestre tonde, di quella vita semplice, pacifica e allegra a cui sognano di tornare. Perché ho scelto di associare agli Hobbit la tavolozza della Primavera Chiara? Per le sensazioni bucoliche che questi colori suggeriscono ma anche per la voglia di divertirsi degli Hobbit, il loro gusto per gli abiti colorati - specialmente verdi e gialli, ha scritto Tolkien, con bottoni dorati. Perfettamente "in palette"! - per il loro carattere tranquillo e scherzoso insieme. Un momento di riflessione:

E lì Sam, sbirciando fra i lembi di nuvole che sovrastavano un'alta vetta, vide una stella bianca scintillare all'improvviso. Lo splendore gli penetrò nell'anima, e la speranza nacque di nuovo in lui. Come un limpido e freddo baleno passò nella sua mente il pensiero che l'Ombra non era in fin dei conti che una piccola cosa passeggera: al di là di essa vi erano eterna luce e splendida bellezza.

E poi, di nuovo spazio alla gioia, al fumare in compagnia e alla terza colazione!
La Contea illustrata dallo stesso Tolkien

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