Peggychoucair per Pixabay |
In inglese si chiama Tinted o, più spesso, Light Spring ed è la variante della tavolozza primaverile schiarita - e leggermente raffreddata - da un tocco di bianco. I colori restano solari e allegri, ma sono meno caldi rispetto a quelli della Primavera Assoluta e più leggeri rispetto a quelli della Primavera Brillante. Come scritto sopra, siamo ancora in Primavera, però iniziamo a intravedere le sfumature dell'Estate e, accanto alle tonalità sgargianti dei fiori, matura il rosso delle fragole, che preannuncia quell'arcobaleno vitaminico che sarà la frutta estiva.
A proposito di frutta, tra le tonalità migliori per chi si intona a questa tavolozza ci sono proprio il verde mela, l'arancio chiaro delle albicocche, il color pesca ma anche il giallo pastello e crema, il corallo, il rosso papavero, il rosa salmone, le sfumature dell'acqua.
La parola chiave è "luminosità", per un mix cromatico gioioso, in equilibrio tra dolcezza e vivacità. Il livello di contrasto di questa tavolozza è medio/basso, che nella pratica significa essere in armonia con accostamenti di colore della stessa intensità, oppure tono su tono, ad esempio Tiffany e ottanio, albicocca e nocciola, rosa corallo e rosso vermiglio. La temperatura è neutro-calda, la profondità, ovvero la scurezza, è ovviamente bassa e il croma, cioè la saturazione, è medio/alto, perché si tratta di sfumature accese, anche se schiarite.
La Contea (dett.), di Roger Garland |
In un buco nel terreno viveva uno Hobbit
Da filologo, si chiese cosa potesse mai essere uno hobbit e la sua fervida fantasia fece il resto. Nacquero le avventure dello hobbit Bilbo Baggins, all'inizio destinate ai figli di Tolkien e poi giunte all'editore che le diede alle stampe. Il successo fu tale che ne venne chiesto un seguito; Tolkien, per così dire, si lasciò un po' andare e, attingendo a una quantità infinita di appunti presi fin da giovane su storie di Elfi e di Uomini, creò Il Signore degli Anelli. Tutto a partire da una strana parola, "hobbit", scritta distrattamente!
Gandalf torna Hobbiton, di John Howe |
Se Bilbo e Frodo, Merry e Pipino, sono degli hobbit un po' sui generis (troppo studiosi, troppo aperti al mondo esterno e troppo avventurosi, per la gente semplice della Contea), Sam è uno hobbit medio: giardiniere operoso, senza grilli per la testa, dotato di un solido buon senso e di una grande capacità di amare. È scontato pensare all'affetto che prova per Frodo; basta anche ricordare le sue premure e preoccupazioni per il vecchio pony Bill. La sua lealtà gli fa condividere con Frodo ogni difficoltà e, malgrado i momenti di sconforto, Sam attinge al proprio senso del dovere per andare avanti, facendo tutto il necessario e anche di più, alimentando senza quasi accorgersene la propria e l'altrui speranza. Sam non ha la cultura di Frodo, la riflessività di Merry o l'impulsività di Pipino; forse anche per questo ha una maggiore capacità di meravigliarsi, e chi legge con lui.
La festa del centoundicesimo compleanno di Bilbo, di Joe Gilronan |
E lì Sam, sbirciando fra i lembi di nuvole che sovrastavano un'alta vetta, vide una stella bianca scintillare all'improvviso. Lo splendore gli penetrò nell'anima, e la speranza nacque di nuovo in lui. Come un limpido e freddo baleno passò nella sua mente il pensiero che l'Ombra non era in fin dei conti che una piccola cosa passeggera: al di là di essa vi erano eterna luce e splendida bellezza.
E poi, di nuovo spazio alla gioia, al fumare in compagnia e alla terza colazione!
La Contea illustrata dallo stesso Tolkien |
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