La banda degli Ent di Natale


Oggi entriamo ufficialmente nell'inverno, le feste sono già iniziate, Natale è dietro l'angolo e anche la fine dell'anno si avvicina a grandi passi. È il momento giusto per lasciarsi travolgere da una... banda di Ent di Natale!

Per un anno intero ho tenuto nel computer le scansioni di queste dieci cartoline di auguri, che ho dipinto lo scorso autunno per l'Associazione Italiana Studi Tolkieniani. I destinatari sono stati altrettanti soci onorari, eminenti studiosi di Tolkien; nella remota possibilità che queste immagini potessere essere trovate on line, ho preferito non pubblicarle, per non rovinare la sorpresa a chi le avrebbe ricevute. Ognuna di esse è leggermente diversa dalle altre, ognuna ha preso il volo verso una diversa destinazione: la più vicina in Italia, la più lontana nel Maine, Stati Uniti.


Nell'opera tolkieniana gli Ent sono "i pastori degli alberi", spiriti protettori dei boschi, dalle fattezze vegetali. Molti anni fa avevo immaginato le avventure di un "Ent di Natale" (in compagnia di un elfo e un nano) e in questa occasione ho finalmente potuto tratteggiarne l'aspetto.

Aveva il fisico di un Uomo, quasi di un Troll,
alto però più di quattordici piedi, molto robusto, con una lunga testa,
e quasi senza collo. Sarebbe stato più difficile dire se ciò che lo ricopriva
fosse una specie di corteccia verde e grigia, o la sua stessa pelle. Comunque,
le braccia, a breve distanza dal tronco, non erano avvizzite, ma lisce e brune.
I grandi piedi avevano sette dita l'uno. La parte inferiore del lungo viso
era nascosta da una vigorosa barba grigia, folta, dalle radici grosse quasi
come ramoscelli e le punte fini e muscose. Ma sulle prime gli Hobbit notarono
soltanto gli occhi. Occhi profondi che li osservavano, lenti e solenni,
ma molto penetranti. Erano marrone, picchiettati di luci verdi.

Questa è la descrizione che Tolkien fa di Barbalbero, l'Ent per eccellenza, nel Signore degli Anelli. Per le mie cartoline cercavo un'immagine buffa, adeguata allo spirito delle feste, quando torniamo tutti un po' bambini. Così, i miei Ent sono più alberi che uomini, e chiaramente degli abeti.


I primi bozzetti, come sempre, sono pieni di linee, che danno agli Ent un'aria scarmigliata, alla Barbabarba. Ho fissato le cartoline sul fondo di un vecchio blocco da acquerello, tenendole ferme col nastro adesivo di carta, perché non si piegassero con l'acqua. Tutte e dieci non entravano nel cartone di supporto, quindi le ultime due le ho dipinte in un secondo momento.


Ripuliti i disegni, sono iniziati gli strati di colore! Qualche Ent è venuto più smilzo, qualcun altro più frondoso, ma tutti sorridono con una certa amichevole aria di famiglia.


Il momento più divertente è stato scegliere le decorazioni per ciascun abete, alternando e mischiando bastoncini di zucchero, biscotti, calze, campanelle, candeline, cuori, nastri, palline e, ovviamente, più stelline possibili. Alcuni Ent porgono delle candele, altri dei dolci, altri ancora salutano un pettirosso.


Mi sono davvero divertita nel creare questo piccolo drappello di Ent, che ha intrapreso la sua marcia non per abbattere Isengard, ma per portare tanti auguri. Auguri scritti a mano da Lorenzo, che si diletta di calligrafia con ottimi risultati. Per motivi di riservatezza, non ho fotografato il retro, con nomi e indirizzi, ma assicuro che l'effetto era proprio bello.

E adesso, con un entesco "Hrum, huum", non mi resta che augurare a tutti delle splendide feste, piene di risate, serenità ed entusiasmo per il futuro. Ci leggiamo nel 2018!

TANTI AUGURI!

Materiali utilizzati:
  • Cartoline acquerellabili Arches;
  • Acquerelli Winsor & Newton;
  • Pennelli tondi Winsor & Newton medio e piccolo, e Da Vinci n. 1, per i dettagli in acrilico;
  • Matite colorate Caran D'Ache Prismalo I Aquarelle;
  • Acrilico Maimeri Polycolor 018 - bianco di titanio;
  • Le basi: matita HB per i bozzetti, matita F per il definitivo, temperino, gomma e gommapane;
  • I dettagli che aiutano: pezzo di cartone e nastro adesivo di carta!

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