Capita sempre così: viene un'idea, la si butta giù in uno schizzo più o meno comprensibile (i miei non lo sono, tanto per la cronaca), poi si passa al bozzetto, si ripuliscono le troppe linee di matita, si tracciano i contorni, si comincia a stendere il colore... Passo dopo passo, il disegno prende forma e di rado è come lo si era immaginato.
Il che è bello, sorprendente, come se un'illustrazione avesse una sua personalità, indipendente da quella di chi la crea. Poi ci sono i disegni che non vengono come li si era immaginati... purtroppo.
Questo mi ha fatto dannare: l'ho finito, ripreso, corretto e non vedevo l'ora di terminarlo di nuovo per non rivederlo più. Be', insomma, per non rivederlo per un po'.
La prima versione. Moscia. |
È un flashback che vuole richiamare le ceramiche greche a figure nere in una scena che è contemporanea: le piccole Moire, le Dee del Destino (vedi il post precedente e quello sulla prima tavola del progetto), vanno al luna park con il nonno, il Dio del Tempo. E si divertono tanto, beate loro.
La prima versione non mi convinceva per niente: l'acquerello era troppo delicato per suggerire un contrasto forte come quello delle ceramiche. Il disegno è stato quindi coperto, zona per zona, con dell'inchiostro nero, e i contorni sono stati ripassati con acrilico bianco.
Meglio passare a un'altra illustrazione, adesso.
"Dài, che la facciamo impazzire!" |
sei bravissima e il tuo stile è molto personale, sono senza parole!
RispondiEliminaGrazie mille, Berenice!
EliminaDa appassionata della Grecia (antica e moderna) ti dico che mi piace moltissimo il contrasto tra colori e soggetti "antichi" e la scena moderna!
RispondiEliminaGrazie Anna, mi fa piacere!
EliminaTi rinnovo i complimenti per il tuo lavoro e per il tuo blog. È un piacere da leggere anche per chi, come me, non sa nemmeno da che parte si comincia a cucire. :)