Pagine

Pillole (colorate) di armocromia, 3 di 3


Dopo l'introduzione e lo studio dei propri colori, è il momento della terza "pillola", pubblicata nel 2007 sul forum Capelli di fata. Come le altre, è tratta dal libro I colori della bellezza (Color Me Beautiful) di Carole Jackson.

***

Ed ecco le ultime, decisive lezioni!
Per rispondere a chi lo chiedeva: no, non si può essere di due tipi. D'altra parte, non esistono più le mezze stagioni, no?
(Nota: anche se questa regola è ancora valida, le successive divisioni in sottostagioni hanno individuato cromotipi confinanti, un po' come le cuspidi in astrologia, per collegarmi a ciò che segue).
Per fare un esempio semplice, è come in astrologia: c'è chi si riconosce in pieno nelle caratteristiche del proprio segno, chi solo in parte. Capita, eccome, di trovarsi meglio solo con una parte della propria tavolozza stagionale... Ma sempre a una sola stagione si appartiene, e per tutta la vita!


LEZIONE 4
Autunno o Inverno? Primavera o Estate? Questo è il problema...

Vi siete riconosciute in un paio di stagioni tra cui è difficile scegliere, oppure solo in una, ma non vi convince. È il momento della prova del nove!

Rimettetevi nelle condizioni ideali: struccate, alla luce del sole, coi capelli coperti se tinti. Qui sotto sono indicati alcuni colori “decisivi”. Dovrete cercarli tra indumenti e sciarpe, ma anche tovaglie, borse, fogli di carta... basterà semplicemente accostarli al viso.
Tra i colori in gara, alcuni potrebbero starvi male, e la scelta sarà presto fatta.
Oppure, potrebbe starvi abbastanza bene tutti... Allora, osservate qual è il colore che, accostato al vostro viso, passa in secondo piano, valorizzando invece la vostra carnagione. Se un colore è armonico con voi, sembra fondersi coi vostri toni naturali, quindi risaltate prima voi. Se invece si nota prima il colore, vuol dire che è in contrasto con le vostre sfumature, e il rischio è che vi “sbatta”.

Il mio divano dopo aver analizzato una cliente:
un Carnevale di drappi da piegare!

Se siete indecise tra...

Inverno e Autunno: Provate prima un blu marin, un bianco puro e/o dei toni ghiaccio. Poi provate un marrone caldo, un giallo caldo e un color senape. Se state meglio col primo gruppo, siete Inverno. Col secondo, siete Autunno.

Inverno ed Estate: Provate prima un viola acceso, un blu elettrico e/o un fucsia brillante. Poi un azzurro, un lilla e un rosa polvere. Se questi ultimi vi sbiadiscono, siete Inverno. Se invece si armonizzano con voi, siete Estate.

Inverno e Primavera: Provate un fucsia, un bianco puro e/o un grigio antracite. Poi avorio, cammello e marrone dorato. Se state meglio col primo gruppo, siete Inverno. Col secondo, Primavera.

Estate e Autunno: Provate prima dei tono pastello di blu e rosa confetto. Poi un color senape e un arancio zucca. Se vi donano i primi, siete Estate. Altrimenti, Autunno.

Estate e Primavera: Provate prima un bordeaux (Nota: con tutto il rispetto per Carole Jackson, ho avuto la prova che è più efficace il grigio perla), un rosa confetto e un marrone rosato. Poi un color lime, un rosa pesca e un marrone dorato. Se state meglio col primo gruppo, siete Estate. Col secondo, Primavera.

Primavera e Autunno: Provate un color oro chiaro, un pesca, un avorio. Poi un senape, un verde muschio e un marrone scuro. Se i primi colori vi valorizzano, siete Primavera. Se vi sbiadiscono, siete Autunno.


Visto che siamo tra patite del capello... che fare, quando li si tinge?
È bene sapere prima a quale stagione si appartiene, così si può scegliere se puntare su riflessi caldi (lawsonia, toni dorati/ramati) o freddi (indigo, prugna, mogano). Poi, ci si adegua di conseguenza.
In linea di massima, se ci si schiarisce i capelli, la stagione può restare invariata, ma le stagioni scure rischiano di sbiadire. Se invece ci si scurisce, si acquisisce più contrasto tra viso e chioma, quindi si sta meglio coi colori di una delle stagioni “intense”: Autunno o Inverno. L’importante è rispettare la polarità freddo/caldo: se una ha toni freddi, le staranno sempre meglio i colori freddi, viceversa con quelli caldi.


LEZIONE 5
Per concludere... Le tavolozze stagionali!

Ecco l’elenco dei colori più adatti a essere indossati, sia nell’abbigliamento, sia nel trucco, stagione per stagione. Esistono anche dei colori passepartout, che stanno bene un po’ a tutti, e sono:
- il color crema chiaro (non a caso è usato dalla maggior parte delle spose, qualunque carnagione abbiano);
- il rosso chiaro, sia caldo (corallo), sia freddo (anguria);
- il pervinca scuro;
- l’azzurro acqua chiaro.
(Nota: a questi, individuati da Carole Jackson, mi permetto di aggiungere il bordeaux. In anni di osservazione, non ho trovato nessuno che stesse male con questo colore! Invece, secondo la personal stylist Valentina Coccia un'altra sfumatura adatta a tutti è l'ottanio/petrolio.)

Inverno
Bianco puro
Tutti i toni del ghiaccio: verdino, azzurrino, lilla, rosato o semplicemente grigio
Argento
Grigio freddo, sia chiaro, sia scuro
Antracite
Nero
Beige-grigio
Blu marin
Blu intenso
Blu elettrico
Blu-viola
Viola intenso
Turchese freddo (più azzurro che verde)
Verde freddo, come il pino, sia chiaro, sia scuro
Verde smeraldo
Giallo limone
Rosa shocking
Magenta
Fucsia
Bordeaux
Rosso freddo, come il lacca
Colori “proibiti”: Arancio e marrone caldo.

Estate
Beige rosato
Beige cacao
Marrone rosato
Grigio freddo, sia chiaro, sia scuro
Argento
Blu-antracite
Blu polvere, sia chiaro, sia scuro
Pervinca
Petrolio
Azzurro cielo, sia chiaro, sia intenso
Azzurro acqua, sia chiaro, sia scuro
Giallo limone chiaro
Rosa polvere
Rosa confetto
Rosa freddo, sia chiaro, sia scuro
Rosso freddo, come il lacca o il lampone
Fucsia chiaro
Bordeaux
Prugna chiaro
Lavanda
Malva
Colori “proibiti”: I toni aranciati.

Autunno
Beige caldo
Caffè
Cioccolato
Mogano
Cammello
Oro
Bronzo
Senape
Arancio zucca
Terracotta
Ruggine
Rosa pesca scuro
Rosa salmone
Arancione
Rosso-arancio
Rosso caldo, come il pomodoro
Verde lime o cedro
Verde mela
Verde muschio o bosco
Verde oliva o militare
Verde giada
Turchese (azzurro+verde)
Petrolio
Colori “proibiti”: Blu marin, rosa freddi, grigi.

Primavera
Avorio
Beige caldo
Cammello
Marrone dorato
Marrone rossiccio
Grigio caldo chiaro
Azzurro polvere scuro
Oro
Giallo canarino
Verde lime o cedro
Verde mela
Arancio chiaro, come l’albicocca
Rosa pesca
Rosa salmone chiaro
Rosa caldo, sia chiaro, sia intenso
Rosso-arancio
Violetto
Pervinca
Azzurro
Turchese
Colori “proibiti”: Nero e bianco puro.

E abbiamo finito!
Spero che le lezioncine vi siano piaciute e che vi siano utili, soprattutto.
Unica raccomandazione: non impazzite dietro alle definizioni, alle categorie... Un colore vi piace? Portatelo! Magari il vostro umore ne ha bisogno.
In teoria, io dovrei star lontana dal grigio chiaro, eppure lo indosso spesso: mi piace! L’armocromia aiuta a capire quali sfumature ci rendono più belle. Dopodiché... a ognuna il proprio stile!
***

Pillole (colorate) di armocromia, 2 di 3


E continuiamo con le "lezioncine" che nel 2007 avevo scritto per il forum Capelli di fata.

Come ho raccontato nella puntata precedente, queste nozioni sono tratte da I colori della bellezza (Color Me Beautiful) di Carole Jackson, purtroppo fuori stampa da tempo, per lo meno nella versione italiana.

***

Per rispondere ad Altea e a chi avesse dubbi simili: l'appartenenza ad una "stagione" è questione di sfumature. Pochi colori sono davvero sconsigliati, a seconda della propria tipologia.

Per esempio: a te piace il rosa, e sospetti d'essere un tipo Autunno?
Benissimo, usa il rosa. Magari non quello confetto, freddo, ma il rosa pesca o salmone, che hanno quel tocco di giallo che li rende armonici con le sfumature autunnali. Se sei Autunno.

Poi, parliamoci chiaro: ognuno si veste come si sente meglio.
L'armocromia aiuta a trovare i colori giusti per esaltare la propria bellezza, e non è poco.
Ma porto ad esempio mia sorella: tipica Inverno, dovrebbe evitare come la peste i toni di arancio e verde militare, che "sbattono" il viso di chi è di questa stagione. Peccato che l'arancio le piaccia tantissimo, quindi ci si veste e ne è ben contenta.
E io, Autunno, il mio colore preferito è il viola e mi vesto spesso di grigio... che mi danno un'aria malatina. C'est la vie! Però so che quando metto qualcosa verde oliva o marrone caldo... è come se si fondessero ai miei colori.
(Nota: E invece no. In seguito - grazie al confronto con altre armocromiste - sono tornata alle mie primissime conclusioni e ho (ri)scoperto di essere Inverno, per quanto borderline con l'Autunno. Perché è vero che grigio e viola freddo non sono tra i colori Inverno che mi stanno meglio, e che il verde oliva e il marrone caldo, invece, mi stanno bene.)
Questo è il risultato dell'armocromia: armonia tra i colori, appunto.

Ed ecco a voi la lezione pratica!


LEZIONE 3
Ovvero: come perdere un pomeriggio in cerca della propria stagione, e sentirsi anche fighe nel farlo.


Vi servono:
- Luce del sole;
- Uno specchio;
- Pelle del viso assolutamente struccata;
- Un asciugamano o una cuffia bianchi, per coprire i capelli, se li avete trattati con henné, indigo o qualsiasi impacco anche vagamente riflessante;
- Una canotta o una maglia molto scollata, in modo da lasciare scoperta il più possibile la vostra pelle, per studiarne la sfumatura;
- Pezze di stoffa, sciarpe e indumenti dei colori più disparati;
- Almeno un'amica per condividere il momento, e magari due tazze di tè.

Non pensate ai vestiti che portate già abitualmente, né ai vostri colori preferiti. Questi ultimi resteranno sempre i vostri preferiti, ma qui state cercando un'altra cosa.

Osservate attentamente la vostra pelle, specialmente sul viso, ma anche sul collo, sui polsi e i palmi delle mani.
Ogni carnagione è data dall'unione dei pigmenti di melanina, carotene ed emoglobina e, a prescindere da quanto sia chiara o scura, pallida o rosea, ha un sottotono più freddo (ovvero con un tocco bluastro) o più caldo (dorato).
Cercate di capire se la vostra pelle è cromaticamente più "fredda" o "calda".
Poi osservate bene gli occhi e, se li avete al naturale, i capelli, e cercate di riconoscervi nelle varie sfumature stagionali, come riportate qui sotto.

Le stagioni si dividono in toni caldi e freddi, e contrasti marcati o tenui.


INVERNO
Toni freddi e intensi
PELLE:
- Bianca
- Bianca con sfumature rosa
- Beige
- Beige rosato
- Olivastra
- Grigio-beige o marrone
- Nera con sfumature gialle
- Nera con sfumature blu

OCCHI:
- Grigio-blu
- Blu con pagliuzze nell'iride ed eventuale cerchiatura grigia
- Blu scuro con sfumature viola
- Grigio-verde
- Verde con pagliuzze nell'iride ed eventuale cerchiatura grigia
- Marrone + verde
- Marrone + blu
- Marrone scuro
- Nero-marrone
In ogni caso, si ha un contrasto marcato tra bianco e iride.

CAPELLI:
- Biondo-bianco, specie nell'infanzia
- Castano cenere
- Castano scuro con eventuali riflessi mogano
- Nero blu



ESTATE
Toni freddi e delicati
PELLE:
- Beige pallido
- Beige con sfumature rosa
- Beige rosato
- Rosa
- Grigio-marrone
- Marrone rosato

OCCHI:
- Grigio chiaro
- Grigio-blu chiaro
- Blu con punteggiatura bianca dell'iride
- Azzurro chiaro
- Azzurro acqua
- Verde con punteggiature bianca dell'iride
- Verde- blu chiaro
- Nocciola con macchie marroni, blu o verdi
- Marrone rosato
- Marrone-grigio
Spesso lo sguardo appare lievemente velato, e anche il bianco ha delle sfumature tenui, in contrasto leggero con l'iride.

CAPELLI:
- Biondo platino
- Biondo cenere con eventuale, leggera doratura
- Biondo cenere scuro
- Castano cenere
- Castano scuro
- Castano con sfumature mogano



AUTUNNO
Toni caldi e intensi
PELLE:
- Avorio con eventuali lentiggini
- Pesca con eventuali lentiggini
- Beige dorato pallido
- Beige scuro ramato
- Marrone dorato
Spesso, anche con una bella pelle, può apparire pallido e spento.

OCCHI:
- Azzurro con cerchiatura grigia
- Blu con netti toni acqua o turchese
- Petrolio con cerchiatura grigia
- Verde pallido
- Verde oliva
- Verde con screziature marrone dorato
- Nocciola con eventuali screziature verdi e oro
- Ambra
- Castano dorato
- Marrone scuro caldo

CAPELLI:
- Biondo cenere
- Biondo miele
- Biondo fragola
- Rame
- Rosso intenso
- Castano dorato
- Castano ramato
- Nero carbone



PRIMAVERA
Toni caldi e molto delicati
PELLE:
- Avorio-crema con eventuali lentiggini
- Pesca
- Rosa pesca, con eventuali nocche rosa o rosse
- Beige dorato
- Marrone dorato
Spesso ha le guance rosee, o comunque che arrossiscono facilmente.

OCCHI:
- Azzurro con raggi bianchi
- Azzurro chiaro
- Azzurro acciaio
- Petrolio
- Acqua
- Verde chiaro
- Verde con screziature dorate
- Marrone dorato
Spesso sembra che abbiano un anello trasparente attorno alla pupilla.

CAPELLI:
- Biondo giallo
- Biondo dorato
- Biondo miele
- Biondo fragola
- Rosso fragola
- Rosso carota
- Rosso tiziano
- Castano dorato
- Nero mogano

Per oggi è tutto, gente!
La prossima lezione sarà: "ho veramente azzeccato la stagione?"

Bye!
***

Per amore del disegno e dei colori


Davvero non ricordo quando ho iniziato a disegnare. Forse poco dopo aver imparato a stringere un oggetto nella mano, e si trattava di una matita.
Mi si rimprovera tutt'oggi di quando affrescai con un pennarello ad alcol viola il pavimento in marmo di bagno e corridoio, e i muri fin dove potevo arrivare gattonando. Mia madre, illusa che stessi dormendo, uscì dalla cucina e trovò casa e bambina viola. I muri furono imbiancati e il pavimento pulito, anche se in alcuni punti qualche traccia viola restò, a imperitura memoria. Lei continua a rinfacciarmelo e io continuo a chiederle perché avesse lasciato alla mia portata un pennarello ad alcol; prevenire è meglio che imbiancare!

Giocavo col disegno seduta a terra tra album e pennarelli, sottofondo di fiabe sonore o musica classica e, ogni tanto, la Olivetti dei miei, per scrivere storie.
Invece di fare i compiti a casa, disegnavo. Invece di prendere appunti in classe, disegnavo. I problemi di matematica erano sbagliati, ma avevano delle cornicette curatissime. E al liceo tentai - invano - di far pace con la chimica, decorando la tavola degli elementi con le fatine di Fantasia.


Per non parlare dei trucchi, che da bambina chiamavo "colori per il viso" (nome che ho mantenuto nella mia consulenza di trucco personalizzato) e che cercavo sempre di arraffare. Lo smalto iridescente era una concessione da festeggiare, e in mancanza di meglio mi tingevo le unghie con l'evidenziatore rosa.
Crescendo, avrei voluto approfondire il discorso alla scuola per estetiste ma finii invece al liceo classico, dove continuai a nascondere disegni e pennarelli sotto i libri di latino e greco che, ahimè, non imparai mai a tradurre.

Disegnare era così spontaneo da essere scontato.
In vista della maturità mi arrovellai, chiedendomi cosa potessi fare dopo; non avevo proprio considerato un corso di illustrazione. Invece, grazie soprattutto a mia madre, che aveva relegato in casa e nel poco tempo libero le sue stesse tendenze artistiche, ne frequentai uno. In quei gloriosi quattro anni all'Istituto Europeo di Design di Roma (anni accademici '94/'98), altre due scintille accesero il mio amore d'infanzia: la teoria del colore e l'acquerello.


E poi?
Come in molte relazioni, stava montando una crisi che avrebbe portato a un rapporto di ripiego.
Fresca di diploma, partecipai a qualunque concorso di illustrazione, mi proposi a qualsiasi casa editrice e iniziai a collezionare un rifiuto dopo l'altro, quando ricevevo una risposta. Le più gentili tra queste le diedero un editore, che mi restituì il portfolio perché non buttassi i soldi delle fotocopie, e una giovane art director: «Il tuo stile non va bene per l'Italia, perché non provi in Inghilterra o in Nord Europa?».

Da italica mammona, restai a Roma e trovai un altro lavoro, stimolante e gratificante: sceneggiatrice di fumetti. E un’altra università. E un secondo lavoro, per arrotondare. E della necessaria vita sociale. Il disegno era sempre più in secondo piano: un concorso ogni tanto, qualche commissione e per fortuna anche delle pubblicazioni, ma sempre meno tempo da dedicare a matite e pennelli. Il che si traduceva in mano poco allenata, ansia da prestazione, disagio e invidia verso chi disegnava di più.


Un giorno mi fu chiesto di visualizzare una situazione felice, e mi venne in mente un fiore bianco su sfondo verde. Mi chiesi da dove arrivasse quell'immagine e capii che era un dettaglio di Baccadoro, uno degli acquerelli a cui sono più affezionata. Piansi dalla nostalgia. Ecco cosa mi rendeva felice, e io non mi davo più il tempo di farlo.

Passò qualche altro anno, io chiusi con i secondi lavori, finii l'università... e, ora lo capisco, in modo molto opportuno anche se doloroso, mi ritrovai in pieno blocco creativo (ne avevo accennato qui e parlato su C+B). Non riuscivo più a scrivere, e quindi a lavorare bene; mi diedi tempo, ma le cose peggioravano. Dovevo allontanarmi un po' dalla scrittura.

Sarebbe bello, a questo punto, poter dire di essermi rituffata con entusiasmo su colori e pennelli... In realtà, avevo dimenticato cosa si prova a disegnare solo per se stessi e non mi veniva più spontaneo farlo. Per quanto riguarda la teoria del colore, avevo anni di arretrati da recuperare. È stato difficile ricominciare e lo è ancora, per certi versi. Devo riconquistare un amore trascurato.


Ma mentre ogni riga di testo mi costa una fatica sproporzionata, disegnare, colorare, approfondire l'armocromia e le teorie del colore e delle forme, non mi stanca. Posso andare avanti per ore, finché gli occhi non bruciano o il foglio di carta è tanto inzuppato da non reggere altri strati di acquerello. E quando trucco una cliente che ho analizzato, quando la vedo felice nello scoprirsi con nuovi colori, quando lavo tavolozze e pennelli dopo aver finito un'illustrazione, sento la risata della bambina che ero e che diceva di voler fare la truccatrice, o l'animatrice Disney, o tutt'e due, e capisco che questa è la direzione giusta. Anche perché a fare la ballerina e la veterinaria ho rinunciato fin dalle elementari.

Disegni e colori mi stanno già perdonando l'assenza; forse è il momento di perdonare me stessa per essermi scoraggiata, anni fa, e aver preso un'altra strada. Deviando, ho approfondito diverse passioni, conosciuto persone importanti per la mia vita e imparato, tra le altre cose, che nessun amore va dato per scontato.